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A Lagrimone (Parma), dove si recò una settimana al mese per una decina d’anni, trovò un “luoghetto” dove condividere i suoi ideali con la comunità delle suore cappuccine e alcuni fratelli, coltivando insieme il sogno della povertà integrale per una fraternità nell’amore vicendevole ed universale.
Da aprile a ottobre del 1980 visse una intensa esperienza spirituale in Terra Santa. Rivisse da vicino i luoghi dell’incarnazione del Figlio di Dio. A Gerico, nella comunità di Don Giuseppe Dossetti, si innamorò della Parola di Dio e maturò un modo nuovo di vivere l’obbedienza: non tanto chiedere permessi, ma accogliere le proposte concrete dei superiori.
Questo nuovo atteggiamento gli permise di accogliere con entusiasmo il servizio che gli chiedeva il Ministro provinciale. Direttamente dalla Terra Santa, il 15 ottobre del 1980 fu destinato al Santuario del SS. Crocifisso di Faenza, dove il flusso continuo di persone lo costringeva a stare costantemente in chiesa. Poteva voler dire rinuncia ai suoi sogni di vivere in una fraternità improntata alla radicalità evangelica, in realtà P. Guglielmo ha svolto quel servizio con la consapevolezza di poter mettere a frutto tutto ciò a cui aveva aspirato in precedenza. A Faenza è rimasto per diciannove anni, fino alla morte avvenuto il 15 dicembre 1999.
Di giorno ascoltava la gente con le loro sofferenze e le loro attese, di notte le offriva a Dio. E la sua giornata di ascolto iniziava alle 6 e terminava a mezzanotte, perché quando la chiesa veniva chiusa alle 19:30, subito dopo una rapida cena, era a disposizione per l’ascolto telefonico fino a mezzanotte. Quando finalmente staccava il telefono, iniziava a pregare, presentando a Dio le sofferenze di quanti aveva incontrato e ascoltato: «Per me è una gioia grande accogliere tutto il giorno le persone, accogliere il fardello di preoccupazioni e di sofferenze, a volte le terribili tragedie da lacrime di sangue dei fratelli. E prego con loro e per loro, con fede ferma nella parola di Gesù: Venite a me e vi consolerò».
La fama di santità, di cui già godeva in vita, è andata aumentando dopo la sua morte. Dal 2006 al 2011, nella diocesi di Cesena-Sarsina, si è svolta l’inchiesta sulla sua vita e le sue virtù e il 23 maggio 2024 Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del Decreto che riconosce ufficialmente che Padre Guglielmo ha vissuto le virtù cristiane in modo eroico e quindi riceve il titolo di Venerabile.